Prima pagina di Google, se non sono tra i primi 10 non lavoro?

Dal 1997 ad oggi, la ricerca classica di Google ha subito continui aggiornamenti.

Gli algoritmi che ne sono alla base si sono evoluti, aumentando: attualmente circa 200 “indizi” consentono al programma di interpretare la richiesta e “capire” cosa si sta cercando.

Ma, mentre il funzionamento di alcune formule è più o meno intuibile, per altre le variabili sono delle incognite a tutti gli effetti.

er questo chi gestisce un sito commerciale deve sempre più prestare attenzione a un insieme di fattori, che, seppure continuano ad avere per base le regole SEO, spesso le travalicano.

Con l’avvento di nuove features da parte del colosso americano, il motore di ricerca è stato reso ancora più sensibile ai gusti e alle presunte aspettative di chi si interfaccia con esso.

E, nelle presentazioni ufficiali, si punta molto sul fatto che da motore basato sulle informazioni, Google si stia trasformando in motore basato sulla conoscenza.

Queste almeno le aspettative che sono state create attorno al Knowledge Graph, l’enorme grafo che dovrebbe collegare ogni parola ad altre migliaia di parole formando sempre più combinazioni possibili.

Ma le combinazioni sono date da un insieme di fattori che molto dipendono anche dai gusti di chi fa la ricerca, dagli amici o dalle cerchie.

A Mountain View, i team di ricerca si muovono proprio in questa direzione: collegare parole a informazioni, estrapolate dai database, e connetterle tra loro; in questo modo quando si cerca una risposta a una domanda, se molte persone hanno già cercato la stessa cosa, Google può accelerare la ricerca combinando tra loro le informazioni che altri hanno reputato utili (http://www.google.com/insidesearch/features/search/knowledge.html).

Ma quanto questa nuova tecnologia più influenzare il posizionamento del sito web?

Se ci si ferma alla ricerca classica, una buona ottimizzazione del sito, fatta preferibilmente da un professionista SEO, preparato e aggiornato sulle novità, e la serietà e l’affidabilità del proprio brand, possono tenere ancora in lizza il sito per rientrare nelle prime pagine dei risultati di ricerca.

Ma come si è cercato di spiegare fin ora, i cambiamenti sono già in corso e per un attività commerciale questo già non basta più.

Un sito ben fatto è solo il punto da cui partire: per ambire ad essere primi su Google, occorre avere un’ottima web reputation; costruire delle pagine in local (come Google Places o più semplicemente Google Plus) in cui fornire tutte le informazioni corrette relative alla propria attività; aggiornare i contenuti sempre mantenendo un livello alto di qualità; fornire delle foto, se possibile, che invoglino e attraggano l’utente; tenersi in contatto con i clienti e i visitatori, anche dando la possibilità di lasciare commenti; invitare chi usufruisce dei servizi a lasciare una recensione o un feedback (positivo ovviamente); accertarsi che la propria attività sia riconosciuta e sia presente nei rating di qualità (Zagat, ad esempio, per la ristorazione).

Poiché Google non accetta pagamenti per alterare i propri algoritmi, e non esistono altri modi, oltre la pubblicità a pagamento, per comparire nelle prime posizioni, è opportuno prestare attenzione a queste semplici, anche se non sempre facili, raccomandazioni e puntare ancora sulla qualità (dei contenuti e delle immagini), la presenza (regolare e attiva) e le recensioni.

Queste ultime sono davvero il punto di forza delle nuove applicazioni da Google Hotel Finger al futuro Local Carousel, non ancora attivo sulla piattaforma italiana, ma che negli Stati Uniti ha già permesso di esplorare le sue potenzialità.

Il Local Carousel, in particolare, è stato pensato inizialmente per le strutture commerciali come hotel, ristoranti, pub, ma ben presto si allargherà ad altri settori commerciali.

Presenta una nuova veste grafica, che punta molto anche sulle immagini e permette di avere un numero maggiore di risultati sulla prima pagina.

Ma i criteri sui quali le classifiche si basano sono molto restrittivi e, se non si impongono filtri specifici, sono fortemente influenzati dalle recensioni.

Infatti nella schermata principale i primi posti sono occupati dagli esercizi che hanno le migliori recensioni, sia nella barra orizzontale (la vera novità del Carousel che permette di scorrere le immagini da destra a sinistra), sia in quella verticale classica, preceduta dai soliti annunci a pagamento.

In una società in costante movimento e sempre più veloce continua ad essere importante essere primi e attrarre l’attenzione, ma non a scapito della qualità e della reputazione, perché anche nell’era digitale queste due qualità continuano a giocare un ruolo davvero fondamentale.

Per questo è utile rivolgersi alle migliori web agency, è importante non sottovalutare la visibilità virtuale, perchè la pubblicità è sempre l’anima del commercio.