Consulente finanziario indipendente e prodotti selezionati

Una delle figure più importanti nell’intera industria finanziaria è quella del consulente finanziario indipendente.

Si tratta di una figura imprescindibile, poiché grazie alla sua competenza è in grado di aiutare i clienti a elaborare una corretta pianificazione finanziaria.

Andiamo ora a comprendere in modo esaustivo qual è il ruolo del consulente finanziario indipendente e quali sono i prodotti e gli strumenti finanziari che può collocare ai propri clienti.

Chi è il consulente finanziario indipendente

Il consulente finanziario indipendente è una figura che si impegna a guidare gli investitori a navigare sui mercati finanziari.

Per poter essere abilitati ad operare in qualità di consulente finanziario indipendente occorre superare un esame, in seguito al quale è possibile iscriversi all’albo tenuto presso l’OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari).

Il consulente finanziario indipendente, dunque, non è altro che un libero professionista, il cui interesse è quello di soddisfare le esigenze dei propri clienti.

Il carattere della libera professione associato al mondo degli investimenti rappresenta un notevole vantaggio per i clienti, poiché significa disporre di una figura preparata e capace di agire senza conflitti di interesse legati alla società mandante.

Consulenza finanziaria indipendente: come selezionare i prodotti

Un aspetto certamente non marginale dell’attività del consulente finanziario indipendente attiene alla sfera psicologica.

L’emotività gioca brutti scherzi quando si ha a che fare con il proprio denaro: ecco perché avvalersi di un professionista rappresenta il modo migliore per non farsi prendere dal panico in caso di incertezza sui mercati.

La valutazione delle esigenze finanziarie di un investitore avviene solitamente nel primo incontro, nel quale il consulente finanziario indipendente mira a carpire il maggior numero di informazioni possibili per poter proporre una soluzione personalizzata.

Il check-up finanziario comprende la valutazione della conoscenza dell’investitore in materia finanziaria, l’analisi dei suoi obiettivi, l’orizzonte temporale prefissato e il grado di sopportazione del rischio.

Appare evidente che un gioco molto importante per una corretta pianificazione finanziaria lo gioca anche la capacità del cliente di esporsi in maniera sincera.

Quali sono gli strumenti consigliati dal consulente finanziario indipendente

Ora che abbiamo compreso quali sono i compiti del consulente finanziario indipendente occorre andare a scoprire quali sono le soluzioni che può proporre agli investitori.

Uno degli strumenti finanziari solitamente più consigliati sono gli Exchange Traded Fund, meglio conosciuti come ETF. Si tratta di fondi a gestione passiva che si adattano anche a investitori che non dispongono di risorse ingenti.

Il gestore di un ETF ha l’obiettivo di replicare in modo fedele un determinato indice di riferimento (noto come benchmark) e permettono di avere un’elevata diversificazione del portafoglio, con conseguente riduzione della volatilità.

Si pensi per esempio agli ETF che hanno come benchmark l’indice S&P 500, ossia un paniere che include i 500 titoli a più alta capitalizzazione della borsa di Wall Street: questi permettono agli investitori di acquistare un indice vastissimo che, se considerato in un’ottica di lungo termine, è difficilmente battibile da qualsiasi fondo comune di investimento.

Inoltre, proprio per il fatto che non c’è una gestione attiva, i costi per la remunerazione del gestore sono molto contenuti, e ciò si riflette in basse commissioni di gestione a carico del cliente.

In genere le commissioni di gestione per un ETF azionario si attestano tra lo 0,05% e lo 0,15%, mentre per i fondi comuni il costo è solitamente compreso tra l’1,5% e il 3%.

Secondo una recente analisi condotta da Morningstar, una società finanziaria indipendente, il numero di fondi attivi che è stato in grado di battere il mercato (e quindi l’ETF analogo) è inferiore al 10%.

Un’alternativa agli ETF potrebbe essere la scelta di investire direttamente in azioni.

Le azioni non rappresentano altro che le quote del capitale azionario di un’azienda e possono essere acquistate se si prevede che il prezzo sia destinato a crescere.

L’investimento diretto in azioni rappresenta una soluzione più rischiosa e meno preferita dal consulente finanziario indipendente.

Quello che viene a mancare è il vantaggio della diversificazione offerto da strumenti come ETF.

Un altro strumento finanziario (un tempo) interessante sono le obbligazioni, un investimento generalmente ideale per risparmiatori con basso profilo di rischio.

Le obbligazioni, complice un contesto macroeconomico con tassi bassi, offrono oggi rendimenti poco invitanti.

Uno dei modi per non perdere l’appetito sull’obbligazionario è scegliere obbligazioni indicizzate all’inflazione, che consentono di beneficiare di un rendimento capace di generare un rendimento reale.

Un bravo consulente finanziario indipendente, infine, non può prescindere dall’analisi delle esigenze previdenziali del cliente.

Le generazioni più giovani sono destinate ad andare in pensione beneficiando di un assegno pensionistico molto più basso rispetto allo stipendio.

Questo divario (noto come gap previdenziale) può essere colmato solo se si agisce per tempo, iniziando sin da giovani a versare i propri risparmi in un fondo pensione.

Oltre a colmare il gap previdenziale, i fondi pensione permettono di dedurre fiscalmente i versamenti effettuati fino a 5.164,57 euro.